Il progetto fotografico Introspection Exception esamina il bisogno di recarsi in luoghi naturali, come il mare o la spiaggia, per recuperare la relazione con gli altri e con se stessi.
Introspection Exception
L’esigenza di condensare in poco tempo l’esperienza dello svago, non lascia molto margine ai momenti di autentica relazione con gli altri, e riacutizza problematiche esistenziali non risolte.
Queste immagini desiderano rivelare la natura ossessiva che caratterizza questo vagabondare alla ricerca di se stessi e del proprio tempo libero, ormai definitivamente perduto :
di questi luoghi aperti/naturali/esotici non rimane che una suggestione di evanescenza ed una rinnovata percezione di “vuoto diffuso”, caratteristiche queste di quei luoghi virtuali o proprio di quei “non luoghi” dell’incomunicabilità dai quali, probabilmente, ognuno di noi vorrebbe evadere.
Queste fotografie digitali sono proprio ciò che il mezzo ha registrato in quel momento ed in quel luogo : multi – esposizioni in cui fenomeni di interferenza e di aliasing spazio temporale confermano la “tendenza psicotica” della macchina, ad “iper-mediare” il reale secondo il proprio software-codice in un approccio “bloccato”, dominato dalla coazione a ripetersi.